Venezia 2023
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Venezia, 23 settembre 2023
"Com'è triste Venezia!" cantava tanti anni fa Aznavour. Beh, dipende molto dalla compagnia: noi ci siamo divertiti! Era da qualche mese che si ipotizzava una riedizione della famosa spedizione "per le calli senza calli", ma non ci decidevamo mai. Poi Cristiana è scesa dai verdi prati di Frisia, dove vive, per una riunione familiare a Pordenone e ci ha "comandato" la data: o si fa il 23 di settembre o non si fa. Si fa, si fa! Abbiamo radunato le truppe disponibili, non numerose ma di qualità e ci siamo messi in marcia. Alle 10.30 ci troviamo puntualmente con Carlo e Francesco, che conoscono bene Venezia, Federico e il fido Deja vu e ci muoviamo in direzione Cannaregio dove ci aspettano il Ponte delle Guglie, il Ghetto e una fila di bacari molto promettenti. Sceglie Francesco, che se ne intende, e sceglie bene: prosecco e cicchetti ci tengono allegri fino a mezzogiorno, quando torniamo in stazione per ricevere Cristiana e Davide. Cristiana arriva come si conviene a una Contessa, sia pure scalza, con due accompagnatori, più due giovanissime damigelle, che ci presenta come nipotine, e un cane portatile. Davide invece non arriva: ci manda messaggi un po' allarmanti. Il suo treno è bloccato in galleria tra Firenze e Bologna. Ne uscirà con oltre due ore di ritardo e ci ritroveremo solo sulla Freccia di ritorno, dove almeno potremo brindare al prossimo incontro. Noi invece da bravi turisti ci mettiamo in marcia verso Rialto e San Marco come si conviene. Le damigelle provano a scalzarsi e resisteranno coraggiosamente per qualche chilometro prima di cedere alla tentazione delle scarpe.
La pavimentazione di Venezia è perfetta per il barefooting. Chiacchierando piacevolmente superiamo calli, ponti e campielli e ci specchiamo nel Canal Grande. Poche domande sui nostri piedi, tutto sommato. In effetti a Venezia c'è di meglio da guardare! Un po' provati ci sediamo in terra a piazza San Marco e veniamo prontamente redarguiti, inizialmente in inglese, da efficienti vigli urbani che ci ricordano il divieto di sedersi a terra in base al Regolamento Comunale. Nessun commento, giustamente sulle nostre estremità. Ci rialziamo e proseguiamo la marcia, ma presto Cristiana ci deve lasciare; le nipotine cominciano ad essere stanche e le accompagna al vaporetto. Arrivederci all'anno prossimo (anche prima magari)! Noi proseguiamo a piedi verso la stazione e facciamo a tempo a incrociare una ragazza scalza (spinta più dalle vesciche che da una scelta di vita) e di farci un ultimo spritz. Attraversiamo di nuovo il Ponte degli Scalzi ed è ormai tempo di ripartire. Bellissima giornata: meteo perfetto, camminata faticosa (15 km.!) ma molto gradevole e piacevolissima compagnia. E Venezia .... non è affatto triste come dicono!
Carlo (Appleseed)