Cadelbosco & Reggio E. 2019
Il Club > Livello 5
Cadelbosco (RE), 15 giugno 2019
Non mi sono mai sentito in sintonia con la natura come ieri. Un gruppo coeso che prende il nome di Club dei NatiScalzi, si è addentrato per la prima volta nel Parco delle Caprette di Reggio Emilia, ispezionando ogni singola sensazione con la pianta del piede. Non volevo sentirmi eroe, volevo provare qualcosa di diverso dal toccare l'erba, così con l'aiuto del Club mi sono addentrato a camminare scalzo sull'asfalto. Stupore, bellezza, lentezza ... non trovo altre parole per esprimere una simile sensazione. Bellezza che immagazzinavo andando piano. Mi trovavo nella mia città, toccando per la prima volta con il mio piede il parco delle Caprette in mezzo a tigli e aceri che facevano ombra. Mi trovavo nella mia città a scrivere ciò che la pianta del piede toccava: dall'asfalto, alla terra nuda mista a ghiaia che facevano quasi solletico.
Damiano (Damicab)
Damiano... Grazie! Cosa posso aggiungere alle tue parole? Che finalmente dopo un maggio tra i più freddi e piovosi che si ricordino abbiamo finalmente rimesso i piedi al sole cominciando con la ormai rituale visita all'Azienda Agricola Delbosco (dove un giorno, non ho dubbi nascerà un percorso sensoriale a piedi nudi!). Non siamo in tanti: Sergio e famiglia, Marco, Lea e Ludovica (che ci stanno prendendo gusto) e Damiano, padrone di casa. Ma stiamo proprio bene nel silenzio della campagna. Almeno fino a che nel giro di pochi secondi una vespa e un'ape (insetti, non veicoli) non si accaniscono con me e Ludovica. Interviene Sergio e ci medica con la consueta perizia. Partiamo per Reggio dove ci aspetta un'ottima pizza che ci guarisce una volta per tutte.
Usciamo dal ristorante sotto un sole a picco e saltellando sull'asfalto caldissimo arriviamo al parco che costeggia il torrente Crostolo, a due passi dal centro di Reggio Emilia e raggiungiamo in particolare l'area chiamata Il Parco delle Caprette. "Peculiarità del parco è la presenza di alcune caprette tibetane, da cui trae il nome, libere di aggirarsi all’interno dell’area verde", recita il sito del Parco. Mah. Forse non è giornata, ma vediamo solo tre caprette e un somarello in un recinto, accaldati come noi. Forse le altre sono andate in montagna a cercare un po' di fresco. Ci fermiamo all'ombra degli alberi mentre i bimbi si scatenano nell'area giochi e ci raggiungono due amiche di Damiano. Poi iniziamo a percorrere il viale che costeggia il fiume fino a che il caldo e la voglia di un gelato non ci inducono alla retromarcia. Ci ritroviamo sulla strada antistante il parco dove nonostante tutte le risorse tecnologiche di cui siamo dotati finiamo per marciare un bel po' prima di trovare la sospirata gelateria.
E' ormai ora di salutarci. Lasciamo Marco a esplorare il centro di Reggio Emilia. I bolognesi ripartono per Bologna; Sergio, Chiara & figli per Borghetto. Bella giornata. Grazie ancora a Damiano per l'ospitalità. E grazie a Gabriele, Ludovica, Camilla per la ventata di gioventù. Complimenti vivissimi infine ad Alessandro, l'ultimo arrivato, che corre sulla ghiaia con il passo di un veterano del barefoot running. Alla prossima!
Carlo (Appleseed)