Chamois 2007
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Chamois, 21 agosto 2007
I Natiscalzi sono sbarcati in Val d’Aosta, in un delizioso paesino a 1850 metri raggiungibile solo a piedi (nudi?) o con una funivia. L’occasione è stato un convegno organizzato lunedì 21 agosto sulle “Perle delle Alpi” che portava ad un gemellaggio ideale di Chamois con altri piccoli paesi della Carnia e del Salisburghese. Per movimentare la festa gli organizzatori hanno contattato il nostro Club per realizzare una pista di barefooting, e chi meglio di Valerio Roccione - che di piste ne aveva già organizzate alcune - poteva portare al termine l’opera? Già la domenica (in modo che fosse pronta all’indomani) Valerio ha predisposto, con l’aiuto della famiglia e dei materiali più disparati, una pista lunga oltre una sessantina di metri. Per sollecitare le risposte sensoriali dei piedi sono stati usati il porfido naturale della piazza, l’erba di una grande aiuola, con l’aggiunta di foglie di sottobosco, tronchi d’albero, aghi di pino, fiori di montagna (epilobio), sabbia (un po’ ghiaiosa) e tre bacinelle colme d’acqua fresca del torrente oppure tiepida. Un gazebo, una panca e un rotolone di carta per asciugarsi i piedi messi a disposizione dal Comune di Chamois ne completavano l’opera. Per sicurezza tutta la parte erbosa è stata setacciata palmo a palmo per ritrovare eventuali oggetti appuntiti o schegge di vetro, in modo da garantire l’incolumità dei visitatori. Il Comune ha poi contribuito ulteriormente stampando un volantino da distribuire, con alcune indicazioni anche per raggiungere il sito web. Lunedì è giunto anche Marco Batazzi da Torino, per dare un po’ di manforte e portare anche lui del materiale da distribuire, oltre a un paio di cartelli con il logo del club e l’indicazione del sito. Trovandosi la pista appena fuori dall’arrivo della funivia, era impossibile ignorarla, cosa che ha destato molta curiosità fra gli adulti ma il solito poco comprensibile timore a scalzarsi, anche solo per un giro di prova. La domanda più ricorrente era se fosse necessario iscriversi a qualcosa... Molto più entusiasti i bambini, per istinto felici di liberarsi delle scarpe (“ma posso davvero farlo?”...) e poi accennare i primi passi incerti sul porfido per finire di correre tutto il tempo sull’erba, sulla sabbia e tuffare i piedi nell’acqua fredda e in quella calda, e poi ricominciare tutto da capo. Un bambino particolarmente entusiasta avrà fatto il percorso più di venti volte, quasi sempre correndo e finendo col contagiare anche il papà (duracell). Il "migliore" è un bimbetto che si faceva il circuito tutto compìto, stando bene attento a tutto, specie alle vasche, poi si asciugava e poi ricominciava da capo finché il nonno non gli ha detto di tralasciare l'asciugatura che l'avrebbe fatta solo all'ultimo prima di rimettersi le scarpine. Una bambina, dopo aver scoperto che non si pagava, ha richiamato a gran voce le amiche e gli amici “Veniiiite! E’ graaaatis!!!!...”. Lo hanno fatto anche due bambini inglesi, figli di un londinese in vacanza che si trovava lì per caso. Un po’ perplessi, quando hanno sentito che per farlo bastava togliersi gli scarponi, si sono lanciati sotto lo sguardo sorridente del padre al quale sono state rivolte alcune spiegazioni in inglese, sia pure non proprio Oxfordiano. Non sono mancate persone di mezza età e perfino due arzille signore di Genova che hanno percorso la pista con le calze di nylon rammaricandosi della difficoltà a toglierle. Il successo della manifestazione è stato complessivamente buono, anche se non è obbiettivamente facile indurre gli adulti a liberare i propri piedi dalle scarpe, men che meno convincerli che possono farlo in altre occasioni. E’ stato però un importantissimo il punto di contatto col pubblico per comunicare l’idea che stare scalzi si può. E’ un primo passo. Può darsi che qualcuno si convinca che può farne altri, stando scalzo in futuro cogliendo, dalla nostra pista di Barefooting il germe che può far maturare il desiderio di ritrovare una camminata naturale. Siamo lieti che al nostro Club sia stata data questa possibilità per ricordare che le scarpe si possono benissimo lasciare da parte, e che per farlo non è strettamente necessario essere iscritti o registrati da qualche parte, bensì che è sufficiente togliersi le calzature e camminare. Magari dopo aver letto i suggerimenti sul nostro sito, e raccontando nel forum i propri interventi e le nuove esperienze.
Velerio (Tarzone)