Berignone 2024
Il Club > Livello 5
A chi si è alzato molto presto stamattina; a chi ha traversato mezza Italia per non mancare, a chi si è impasticcato per essere presente; a chi ha fatto il percorso scalzo per la prima volta; a chi si è tolto le scarpe a metà percorso; a chi non se l'è mai tolte; a chi ha attraversato mezza Toscana per solo una parte del percorso; a chi è stato assente tanto tempo ed è tornato nel gruppo; a tutti coloro che si sono ossigenati e rilassati; ma soprattutto, cosa quasi incredibile, a tutti coloro che hanno fatto enormi viaggi, levatacce e sacrifici vari "solo" per camminare scalzi in una foresta fuori dal tempo e dallo spazio, esprimo il più sentito ringraziamento e l'augurio di potersi ancora incontrare in nuove e più emozionanti escursioni. Aggiungo un'ultima considerazione: camminare scalzi è un gesto semplice e naturale, ma per alcuni è talmente potente e motivante da spingerli a fare sacrifici non indifferenti pur di avere un momento di intenso benessere psicofisico, e questi "alcuni" hanno certamente una marcia in più.
David (Darwin)
Riserva di Berignone, 9 giugno 2024
“Perché vederci solo una volta all’anno?” ci siamo detti con gli amici dell’Associazione Dèi Camminanti in occasione della festa annuale. Detto fatto il "nostro" David”e la “loro” Maura hanno organizzato una camminata scalza nella Riserva Naturale di Berignone-Tatti a qualche chilometro da Volterra. Lasciata la strada asfaltata, dopo 5 chilometri di polvere ci ritroviamo in un luogo beato dove arriva a fatica anche il segnale del telefono. Ci aspettavamo di trovare pisani e senesi. E invece ci sono anche foresti arrivati fin da Genova (Mauro) e Milano (Roberto). C’è anche un locale, sia pure di importazione: è Guido, un vecchio amico che rincontriamo dopo qualche anno. Partiamo dalla teoria. Il professor David ci spiega con l’ausilio di belle tavole anatomiche perché ci piace andare scalzi: poi ci trascina in oriente tra riflessologia cinese, massaggi thailandesi ed argilla coreana. Più consapevoli partiamo. Maura da perfetta guida ambientale ci racconta la foresta che vediamo e che calpestiamo. Ci rinfreschiamo nelle chiare, fresche e dolci acque di un torrente. Anche i più restii tolgono le scarpe: e non le rimettono. Dopo un paio d’ore rientriamo alla base per rifocillarci, accompagnati da qualche goccia di pioggia e da tuoni malevoli. Poi arriva anche Michele e… toh torna il sole. Ripartiamo per il giro del pomeriggio, più breve ma un po’ più impegnativo (o forse sono io che sono un po’ stanco). L’impressione è che potremmo continuare a provare nuovi percorsi per una settimana. Ci piacerebbe .. . ma la strada ci chiama. E’ il momento dei saluti. Grazie David, grazie Maura: impeccabili guide. E grazie a tutti per la bella giornata.
Carlo (Appleseed)