Pizzighettone 2024
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Pizzighettone, 29 giugno 2024
Volevamo rivederci, quelli che erano venuti a Genova e quelli che non ci erano riusciti. Ma dove? Un posto facilmente raggiungibile (almeno da Ivrea fino a Poggibonsi); vicino a un corso d’acqua; di interesse storico; dove si mangia bene. Pensavamo di affidarci all’Intelligenza Artificiale ... ma ci ha pensato Sergio: “il luogo che cercate esiste: è Pizzighettone!”. Dopo una rapida ricerca sulle mappe … accettiamo in massa. Ci troviamo puntuali sotto alla Torre del Guado, quasi in riva all’Adda. Tra tanti visi noti spicca quello, nuovo di zecca per i nostri incontri, di Nicole: può trattenersi solo un paio d’ore ma è venuta ugualmente per conoscerci. Sergio ci spiega che Pisighitòn per la sua collocazione geografica ha da sempre costituito un luogo di importanza strategico-militare ben superiore alle dimensioni del borgo. Il simbolo del paese infatti è la cosiddetta Città Murata, costituita dai resti dell’antica fortezza: la visiteremo nel pomeriggio. Sergio ci guida intanto alla visita del paese: l’antica chiesa di San Bassiano, il palazzo Comunale, la coloratissima di Chiesa di san Pietro a Gera. E naturalmente l’Adda che scorre bello carico d’acqua in direzione del vicino Po. Ci è venuto appetito: ma Sergio ha pensato a tutto. Ci rinfreschiamo e ci alimentiamo alla grande alla Trattoria del Guado e siamo pronti per la visita alle mura.
Ci presentiamo puntuali all’appuntamento con la guida del Gruppo Volontari Mura che ci accompagna nella visita dall’interno della cerchia di mura. La Città Murata, concepita nel Rinascimento e poi continuamente perfezionata, si caratterizza proprio per essere costituita al suo interno da una serie di ambienti a volta di botte (le Casematte), tutte comunicanti tra loro: un tempo alloggio dei soldati delle guarnigioni di stanza alla fortezza, poi prigione, oggi sede di eventi e manifestazioni. E' piacevole calpestare le antiche pavimentazioni. Saliamo alla Torre del Guado che ospitò (si fa per dire...) il re di Francia Francesco I catturato dalle truppe asburgiche. Visitiamo le prigioni: l'ambiente è tetro e desolante ... ma a dire il vero con l'afa che c'è fuori "al fresco" non si sta affatto male. Ascolteremmo ancora a lungo i riferimenti storici, gli aneddoti. le battute in lumbard ed i ricordi della nostra simpatica e preparatissima guida: ma il giro è finito. Per noi giusto il tempo di un caffè e una granita ed è già ora di ripartire. Grazie a Pisighitòn per l'ospitalità, a Sergio per il paziente lavoro organizzativo, a tutti per la bella compagnia!
Carlo (Appleseed)