Genova 2024 - Club dei NatiScalzi

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Genova 2024

Il Club > Livello 5
Genova, 25-26 maggio 2024
Ho spostato a lato un piccolo fil di ferro, un tappo a corona, un pezzetto di vetro dal selciato mentre camminavo in centro storico a Genova.
Qualche tempo fa il mio stimato e caro amico Carlo, con cui condividiamo la “Framurinità” (lui a dire il vero è un Framurino storico), scalzista indefesso da un po’ di anni, mi raccontava che il 25 e 26 maggio, a Genova, si sarebbe tenuto il raduno del “Club dei NatiScalzi” per il venticinquesimo anniversario della loro associazione, fondata appunto nella Superba, e che poiché probabilmente non ci sarebbero stati genovesi all’incontro avevano bisogno di due suggerimenti, su cosa fare, dove andare e cosa vedere. La peculiare conoscenza della mia città, immediatamente mi fa pensare ad un paio di percorsi ipotetici, in caso di bello o di brutto tempo. Chi sono gli scalzisti? Sono persone che per filosofia di vita, per piacere personale, o chissà mai perché, vanno in giro scalze, sì, senza calze e scarpe, insomma a piedi nudi, nella loro vita di tutti i giorni. Al lavoro, al supermercato, alla posta, sui mezzi di trasporto, nei musei, per sentieri, nei boschi. Sempre, o il più possibile. Eh ma che schifo! Ma non si sporcano i piedi? Ma non è igienico. Ma le scarpe le vendono eh! Saranno dei feticisti… No, niente di tutto questo.
Cominciamo a definire un itinerario di massima, saranno una ventina di persone, poi molto carinamente mi si chiede: ma tu sei libero in quei giorni? Non è che ci accompagneresti? Puoi farlo anche con i “piedi vestiti”. 😀 Ci penso un po’ su, mi dico e rispondo… Con l’avvicinarsi dell’evento la curiosità ha il sopravvento: ci sarò, annuncio. Appuntamento in mattinata in Stazione ferroviaria a Principe, e per trovarli, nell’atrio gremito, cerco piedi nudi, anziché riconoscere volti. Alcuni tra loro si conoscono già, altri hanno raggiunto il gruppo per la prima volta. Presentazioni. Io annuncio il mio ruolo di accompagnatore, alle prese per la prima volta con questa loro realtà. Si comincia a zampettare per il centro storico e a tratti racconto aneddoti, spigolature, curiosità insieme ai pochi cenni storici che conosco, dei luoghi che incontriamo e visitiamo. Passeggiando ognunə racconta di sè, della propria vita, di come e da quanto tempo hanno deciso di avventurarsi a piedi nudi nel mondo. Un gruppo di persone, diverse tra loro accomunate da questa passione, con il piacere comune di condividerlo. Dopo la sosta per il pranzo, ricominciamo il giro, allegri e stupiti, alla scoperta di una città nascosta e sconosciuta ai più.Mi sono dovuto subito ricredere alle mie preoccupazioni nei loro confronti, che la mia Zena fosse particolarmente sporca e difficilmente affrontabile in una condizione di possibile fragilità, ma tutto si smonta e si scardina passo nudo dopo passo nudo…
Arriviamo sul molo dell’acquario al Porto Antico. In un luogo che nonostante la folla mi pare più protetto per me, per pavimentazione e conforto, mi dico ci provo! È così, come la cosa più naturale al mondo, (ma in fondo lo è), all’improvviso mi levo calze e scarpe e le metto nello zaino. Sorrisi di approvazione da tutti.  Con foto battesimo, naturalmente. Piano piano la scoperta delle diverse temperature e diverse conformazioni dei luoghi che si calpestano, mi catturano, e semplicemente, mi capita di dimenticare di Ri-vestire i miei piedi. Ritorniamo in giro per il centro, saliamo con l’ascensore in Castelletto, quello che il poeta Giorgio Caproni ha preso per raggiungere il paradiso. E come sempre da lì, la magia e la bellezza di questa città incantano il gruppo. Da lì qualcuno che non riuscirà a presenziare il secondo giorno saluta con calore, ringraziandomi col cuore per la disponibilità e piacevolezza del giro che a me è venuta naturale in questi contesti e che riconosco come uno dei miei talenti buoni. I rimasti continuano ancora per un poco, poi in quattro riprendiamo l’auto per trascorrere ancora insieme la cena prima della buonanotte.
In casa non mi metto le pantofole, e dal pomeriggio riconosco la piacevolezza di essere scalzo. La mattina dopo lascio le scarpe da ginnastica dove le avevo riposte nello zaino, e riprendo con loro il giro. Ancora un po’ di centro, un bus, e poi il lungomare di Corso Italia, il borgo di Boccadasse, i piedi a bagno nel mare,  poi dopo lo spuntino ed il gelato, Capo di Santa Chiara, Vernazzola, Sturla. Il sole brucia le piastre di ardesia e l’asfalto della zona. Cerco ristoro nell’ombra, nelle pavimentazioni più chiare, Le strisce bianche a bordo strada, mi insegnano, sono meno calde del resto. Poi, proprio a pochi minuti prima della fine dell’incontro, cedo. Ha senso soffrire per questa cosa se non è più piacevole?  Loro accoglienti mi dicono di no, che per essere la prima volta, un giorno e mezzo è un buon record! Rimetto con un piccolo senso di sconfitta le mie scarpe, e ci dirigiamo verso la vicina destinazione finale.
Ancora arrivederci e saluti e ringraziamenti. Ma sono io che ringrazio loro per questa curiosa e meravigliosa esperienza. Di cosa me ne farò, ancora non ne sono sicuro, ma credo che senza esagerare, con calma, passo dopo passo, ho la voglia di riprovarci, magari in un sentiero o in un bosco, e in futuro chissà, aprirmi alla possibilità di diventare anch’io scalzista. Intanto essere un po’ curioso, strano e sicuramente diverso è una cosa che già mi appartiene. Non è vero? Grazie.
 Francesco
Genova, 25 maggio 2024
Cosa resta da aggiungere a quanto scritto da Francesco, la nostra guida? Che ci dispiace tanto per gli assenti integrali  (Andrea e Francesco fermati rispettivamente dai virus e da Trenitalia) e parziali (David, arrivato domenica giusto mentre stavamo ripartendo). Perché sono state proprio due belle giornate. Il meteo è stato finalmente benigno, Abbiamo incontrato chi mancava dal giro da una decina di anni (Barbara e Roberto), conosciuto nuovi amici (Davide, Mauro, con compagna calzata, Girolamo ... e Davide 2), ci siamo rivisti con la "vecchia guardia" (ed è sempre un grande piacere). Abbiamo sostato in Piazza De Ferrari dove, ricordando le gesta di Franco Agripa, abbiamo posato per le foto di gruppo. Abbiamo visto  San Lorenzo e il Porto Antico, ma anche angoli di Genova meno ovvi che le nostra guida Francesco, con il contrappunto colto di Girolamo, ci ha fatto scoprire. Abbiamo pranzato, e bene, nei coloratissimi Giardini Luzzati. E poi la Domenica... camminata verso il borgo marinaro di Boccadasse e Vernazzola e un po' di spiaggia. Abbiamo camminato, camminato e camminato. Contenti i nostri piedi, e contenti tutti noi. Ci rivediamo tutti qui a Genova, mi raccomando, per i 50 anni del Club!

Carlo (Appleseed)
Sabato, 25 maggio

Monumento a Colombo

Domenica, 26 maggio
C.F.: 92179870925
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Associazione non riconosciuta
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