Bologna 2019
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Bologna, 22 giugno 2019
Dopo venti giorni di solleone il meteo prevede piogge anche forti su Bologna proprio per la giornata di oggi. E la mattina infatti si apre con cielo coperto e pioggia. La circostanza non ci frena e ci presentiamo compatti all’appuntamento, che qualche rockettaro ha battezzato “Stairway to S. Luca”. Sotto l’Arco del Meloncello siamo in 13: Sergio & famiglia, Loris e Lea con la giovine Ludovica e Noris con il giovine Liam; completano la compagnia tre distinti signori: Roberto, Marco ed io. Iniziamo la salita: qualcuno scalzo, qualcuno in sandali, qualcuno (seguace dell’eresia antoniniana?) inspiegabilmente in calzini. Qualcuno, giustificato dalla giovanissima età, sale in macchina. Iniziamo la marcia il cielo si apre: c’è il sole. In tre quarti d’ora siamo in cima e ormai tutti hanno adottato il barefooting integrale. Visitiamo la Basilica con il famoso quadretto della Madonna Nera protettrice della città e ci avventuriamo sulla ripida scala a chiocciola che ci porta in cima alla cupola dove ci gustiamo il panorama sulla città e sulle colline. Ridiscesi davanti alla basilica salutiamo le famiglie emiliane, che rientrano a casa, e ci fermiamo a pranzo da Vito a San Luca. Il tempo di una pizza e il cielo si è fatto di nuovo nero e minaccioso.
Discendiamo: Sergio e i suoi rientrano nel loro appartamento a due passi dalle Due Torri, Io e Roberto ciascuno a casa sua. Lasciamo Marco a fare un po’ di turismo in centro. Mi sdraio un attimo per recuperare energie e sento uno scroscio di pioggia, e subito dopo sento picchiettare sui vetri della finestra. E’ proprio grandine e con chicchi grossi come noci! Segue mezz’ora di tornado tropicale. Per fortuna siamo tutti al coperto. Tutti? E Marco? Marco è riuscito a rifugiarsi da Roberto ed è sano e salvo: meno male! Ci rechiamo al secondo appuntamento della giornata alle 18.00 presso la chiesa di San Giacomo in via Zamboni. Piove ancora ma adesso in modo più accettabile. A terra un po’di tutto tra foglie di alberi, rametti e cartacce.
Il mio obiettivo, un po' sadico, è fare passeggiare gli ospiti per il centro fino all’ora di cena senza fargli vedere né il Nettuno né le Due Torri (a Bologna c'è dell'altro!). Ci avviamo verso Piazza Verdi e via Petroni dove incrociamo subito una folta, rumorosa e colorata compagine: è un residuo del corteo del Gay Pride sopravvissuto alla tempesta. Toh, qualcuno è scalzo (anche se con le scarpe in mano). Ci rifugiamo in Santa Maria dei Servi in cerca di un po’ di pace. Quando usciamo ha smesso di piovere. Proseguiamo in direzione di San Giovanni in Monte e poi di San Domenico: facciamo il primo incontro con le curiose tombe a piramide dei glossatori; poi entriamo a visitare l'Arca che contiene le spoglie del santo. Calpestare i pavimenti di marmo delle chiese è sempre un gran piacere. Finiamo il pomeriggio in piazza San Francesco e poi ci rechiamo a cena in una delle numerose tipiche trattorie di via del Pratello. Tra tagliatelle e vino rosso passiamo una bella serata: Camilla conferma di avere un feeling particolare con “zio” Roberto!. Accompagniamo Sergio e i suoi, sfiniti, all’appartamento in via San Vitale transitando finalmente sotto le Due Torri illuminate.
E poi, non paghi, facciamo ancora un giretto Roberto, Marco ed io in Piazza Santo Stefano e poi in Piazza Maggiore: c’è il cinema all’aperto, danno “Miracolo a Milano” restaurato dalla nostra Cineteca. Bella giornata, ma adesso è ora di ritirarci.
Carlo (Appleseed)