Sasso di S.Andrea
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Lunghezza | 5,80 km |
Tipo: | Percorso ad anello |
Gamma altitudini | min. 448 m – max. 650 m |
Dislivello massimo | 217 m. |
Difficoltà percorso | Escursionistico |
Scalzabilità | Stimolante |
Autore | Alfredo (RAlf) |
Data | 21/07/2021 |
I luoghi
Ci troviamo nei pressi di Montecorone, piccolo abitato di configurazione medioevale sulle colline in provincia di Modena, non molto distante da Zocca. Questa zona è particolarmente caratterizzata da un fenomeno naturale conosciuto come “sassi”, presente in gran parte presso la località di Rocca Malatina (da dove prendono il nome) e presso Montecorone, il sasso di Sant’Andrea appunto. La conformazione di questo territorio è dovuto all’innalzamento di antichi fondali marini composti prevalentemente da sabbie non aggregate e sterili che vengono facilmente alterate dalle piogge (dando origine ai fenomeno dei calanchi) ma in alcuni casi si compattano in vere e proprie formazioni rocciose, anche se friabili. Su queste poi, tempo e eventi atmosferici, hanno svolto una opera di erosione (sassi di Rocca Malatina) o di arrotondamento della superficie (sasso di Sant’Andrea).
Come arrivare
Montecorone è facilmente raggiungibile seguendo la strada che dall’abitato di Vignola si dirige verso Zocca. La direttrice, venendo dall’autostrada A1, è quella dell’uscita Valsamoggia (a nord di Bologna) e seguendo le indicazioni Bazzano-Vignola-Zocca. Si attraversano quindi gli abitati di Guiglia, Monte Orsello e Rocca Malatina. Dopo questa località, un bivio sulla sinistra indica la direzione per Montecorone su una strada con curve in discesa. Si arriva quindi in vista del paese e, seguendo la strada sulla destra, si può lasciare la macchina nel comodo parcheggio che si trova a destra con tanto di fontanella.
Sensazioni scalze
La difficoltà di questo percorso risiede nella particolarità della superficie dove il terreno viene, soprattutto nei tratti con maggiore pendenza, inciso dalle piogge che creano dei solchi e fanno emergere il sottofondo costituito anche da sassi smussati. L’ultima salita sul calanco è esposta al sole e questo può rappresentare un disagio in caso di giornate calde. La salita al sasso è forse la parte più emozionante, sia per il contatto con il monolite sia per il panorama circostanze e le bizzarre forme che si trovano in cima a cui la fantasia può assegnare diversi nomi. La strada sterrata che riporta al paese ha un sottofondo in brecciolino scheggiato che può risultato fastidioso ma si possono sfruttare le zone più libere o i lati erbosi, in quanto costeggia un campo. In definitiva si tratta di un percorso che permette di prendere confidenza con questo particolare territorio attraverso le sensazioni che i nostri piedi ci trasmettono che però non sono quelle di una superficie soffice. In ogni caso, la salita al sasso merita qualche piccolo disagio.
Il percorso
Si tratta di un percorso ad anello da effettuarsi in senso orario ed è costituito da due discese e due salite (l’ultima su un calanco ripido ed esposto), con un tratto finale in falsopiano. Lasciata la macchina ci si dirige all’interno del paese e si prende a destra nel bivio dove è presente di fronte una cappelletta. Si gira ancora a destra su una corta strada erbosa in discesa e poi in fondo a questa subito a sinistra. Il sentiero prosegue con una pendenza che si fa sempre più accentuata sino a superare il primo corso d’acqua. Si risale quindi sull’altro versante sino ad una strada sterrata che si percorre a destra verso alcune abitazioni. In questo punto si trova una fonte a cui dissetarsi. Si raggiunge una altra abitazione dove è presente un bivio con alcune indicazioni per i vari itinerari e un curioso cartello che avvisa di non dare confidenza ai cani in quanto hanno l’abitudine di seguire i passanti. Si prende il sentiero a destra, girando intorno a questa casa, e si affronta una ulteriore discesa, anche questa sempre più ripida sino ad attraversare il secondo corso d’acqua. Da qui comincia la salita più impegnativa che, con una certa pendenza, conduce sino in cima al calanco ed a una strada sterrata. Si prende la direzione a sinistra verso alcune case e, girando intorno a queste, si prende a destra su un percorso in falsopiano, prima su coltivi e poi nel bosco. Si arriva quindi a un bivio: a sinistra in discesa e a destra in salita. Si sale sul sentiero di destra che in pochi minuti arriva sulla cima del sasso di Sant’Andrea (attenzione al punto in cui il percorso sfiora il bordo del sasso). Per il ritorno si ripercorre il sentiero sino al bivio e si prende questa volta a destra in discesa che a breve raggiunge una strada sterrata. Si prende a sinistra e percorrendola si ritorna a Montecorone o rientrando nel paese o sulla strada asfaltata che a destra conduce al parcheggio.
Note
Volendo evitare discese, salite e la maggior parte dei disagi, si può optare per effettuare il percorso all’incontrario, con lo stesso tratto sia per l’andata che per il ritorno, percorrendo la strada sterrata con brecciolino scheggiato di cui si è parlato sino ad incontrare il cartello che si trova a destra per il sasso di Sant’Andrea, salita sino al bivio dove si prende a sinistra e da qui ancora una breve salita sino in cima al sasso.