Carlo - Club dei NatiScalzi

Fin da bambino mi è sempre piaciuto andare a piedi nudi, passione però molto repressa e praticata solo di nascosto. Ho ricordi di estati al mare sulla riviera romagnola in cui vedevo intorno a me i bambini tedeschi ma anche i bambini del posto girare tranquillamente a piedi nudi ovunque fino a sera mentre io ero costretto ai sandali. Quando, grandicello, ho iniziato a girare un po’ per il mondo ho visto gente camminare scalza in città e mi si è riacceso il campanello: perché io no? E mi sono lanciato. Per però ho camminato scalzo in vacanza per le vie di San Diego, Monaco di Baviera, Amsterdam, Vienna, Praga ecc. dove ero ragionevolmente certo di non incontrare vicini di casa.

Poi arrivato alla soglia dei quarant’anni ho detto basta e ho cominciato a farlo anche nella mia città. Sono partito da “50 metri di sera in una strada buia di periferia con le ciabatte in mano” e sono arrivato a lunghe passeggiate nel centro della città o in collina. Camminare sotto gli antichi portici di Bologna nelle sere di estate è diventata un’abitudine irrinunciabile. Ho provato anche il "barefoot running". Sono arrivato solo a 4-5 km., perché non sono mai stato un maratoneta: i piedi avrebbero continuato volentieri, ho dovuto smettere solo perché altre articolazioni si sono opposte e mi hanno vietato di continuare a correre. Ho provato il brivido di entrare scalzo nei locali pubblici e di fare la spesa al supermercato sotto casa ed è stato liberatorio, anche se al momento non ho in programma di diventare un barefooter a tempo pieno.